Elfi si diventa, Elfi si rimane


In questi giorni abbiamo finito il ciclo estivo dei mercatini artigianali, quindi ce la prendiamo comoda: si legge, si scrive, si preparano conserve, salse, marmellate, si essicano fagioli, si mettono via oleoliti, tintura di propoli ecc. si pulisce e si dipinge … insomma si fa un poco i casalinghi. Però a fine mese andiamo per qualche giorno al “Rainbow Gathering” dove ci aspettano sorelle e fratelli che non vediamo quasi mai e altri che non abbiamo ancora incontrato. Cosa sia un Rainbow (incontro della Famiglia Arcobaleno) proveremo a raccontarlo al ritorno: i tempi, i luoghi e i modi di questi incontri non viaggiano sulla grande rete, pena lo stravolgimento dello spirito di un Rainbow; io ci sono stato per la prima volta a metà degli anni 90: era un periodaccio, avevo bisogno di mollare, cambiare aria e riprendermi. Avevo notato, leggendo AMM Terra Nuova, la locandina dell’incontro che avveniva all’Acqua Cheta, vicino a Marradi: non sapevo assolutamente cosa potesse essere un Rainbow, ma in quella zona erano nati gli “Zappatori senza Padrone” quindi fu un attimo fare lo zaino e partire ! E’ in quella occasione che ho conosciuto Mario Cecchi, gli elfi della sambuca pistoiese, la rete bioregionale e poi … è cambiata la vita, e non solo la mia!! Dopo un paio di mesi con Mario e altri abbiamo dato vita al C.I.R. e l’anno seguente sono andato a vivere a Campori Libero, il villaggio elfico più isolato, austero e duro. Anche se l’età comincia a sconsigliarci di dormire per terra, di usare la zappa e la bottiglia per i bisogni fisiologici noi aspettiamo con allegria il giorno di partire … elfi si diventa e elfi si resta.

Chi siano gli elfi è meglio lasciarlo raccontare a Mario:

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Entrando nel villaggio elfico di Avalon (Pistoia)

 

 

POPOLO DEGLI ELFI

Villaggi che compongono la comunità: Avalon (Montevettolini), Casa Sarti, Aldaio, Gran Burrone, Pastoraio, Volotto, Libero Campori, Piccolo Buone (Sambuca Pistoiese) più numerose abitazioni di singoli e coppie.

Il Primo villaggio elfico è stato Gran Burrone, nato nel1980. Nella vita collettiva dei villaggi non vi sono obblighi partecipativi, ognuno è libero di svolgere le attività secondo le proprie attitudini. Questo è il punto di forza e anche di debolezza degli Elfi, di cui rimane un piccolo nucleo originale e un forte ricambio quasi continuo.

L’economia si divide in personale (bisogni personali, vizi, dentista, viaggi ecc.),

di villaggio: raccolta di frutti ed erbe spontanee, coltivazione di ortaggi, cereali, castagne, olive , allevamento di alcuni capi di bestiame. Cassa comune (forni mobili per pizza)

per i bisogni complessivi e per acquistare i beni e gli alimenti che non si producono.

L’esperienza degli Elfi ha un’importanza che travalica il marginalismo dell’esperienza stessa,perché si propone (per il fatto stesso di esserci) come modello di società postindustriale, post capitalista, sostenibile,compatibile con l’ambiente e vivificante per l’uomo stesso. In un periodo storico ancora dominato dall’avidità capitalista che sta distruggendo l’ecosistema terrestre mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa della specie umana, si fa strada un altro paradigma fondato sulla libertà sull’uguaglianza sull’equità, sulla solidarietà,sulla cooperazione e sull’evoluzione spirituale dell’essere umano come valori fondamentali per una nuova rinascita in tutti i campi della vita sociale. Mentre un modello di” sviluppo”, un certo tipo di civiltà” e di” progresso” sono destinati al collasso ed andranno incontro ad una crisi senza precedenti, dall’altro lato si sta affermando una coscienza ed una ri- conoscenza delle antiche leggi di natura e della spiritualità connessa che presuppongono un rispetto degli equilibri naturali ed un’interazione che tiene conto delle necessità biologiche di ogni specie per il mantenimento della biodiversità. L’uomo non è il padrone assoluto del pianeta ma ne è ospite gradito od inopportuno (Questo dipende da noi, adesso, alle soglie della catastrofe ecologica, sappiamo che tipo di impatto ambientale abbiamo prodotto!) “Se vuoi preservare la vita sulla terra insegna ai tuoi figli ad amare tutti gli esseri dal più grande al più piccolo, e ricorda sempre loro che l’uomo è soltanto un filo nella matassa della vita”. (1) Da li parte la valutazione che noi Elfi non siamo più gli utopici hippy avventurieri fuori dal mondo e dalla storia ma un baluardo di resistenza culturale, umana e naturalistica che incarna il bisogno della terra e del genere umano per una riconciliazione. A tal fine, anche se la terra non parla ma si esprime in altri modi ancor più eloquenti, è comprensibile per ogni individuo non completamente accecato dal denaro (uguale potere), che la terra ci sta chiedendo di cambiare strada, cambiare il nostra stile di vita, il nostro atteggiamento mentale oltre che il nostro sistema economico, politico e sociale. Quindi noi non abbiamo fatto altro che incarnare questo bisogno creando una microsocietà fondata su altri valori, quali l’uguaglianza tra i sessi la condivisione dei beni e dei mezzi di produzione, l’annullamento dei ruoli, la famiglia allargata,la centralità della terra, della montagna e della contadinità quali risorse primarie per risolvere i bisogni elementari degli uomini, ma anche valore intrinseco per un rapporto corretto uomo-natura e cultura, nella salvaguardia dell’ambiente e nella gestione delle risorse in modo da preservarle per le generazioni future. Altresì una microsocietà ove vengono rispettati i principi più elementari degli uomini quali la parità di diritti(e doveri) e la partecipazione alle scelte della comunità che si attua attraverso un processo decisionale che coinvolge tutti i membri in una discussione franca e pacata (senza lo stress dell’urgenza o dell’emergenza).La discussione avviene in cerchio, posizione in cui si dispone la comunità ad indicare che non ci sono Capi, tutti sono equidistanti dal centro-spirito-grande mistero; facendo circolare il bastone sacro della parola che conferisce la facoltà di parlare a che lo detiene, senza poter interrompere fino a che non è il proprio turno. Con questo metodo le decisioni vengono prese con il consenso, andando avanti nel confronto fino a che non lo si raggiunge,nel caso peggiore vengono rimandate. (Mai a maggioranza, poiché da origine ad una separazione in due gruppi di cui una remerà contro)

Altresì una microsocietà dove gli anziani trovano una loro naturale collocazione nel tramandare i saperi e rendendosi utili come possono, e i bambini non vengono manipolati fin dall’infanzia per le esigenze di una società competitiva e produttivistica, ma vengono rispettate le loro naturali inclinazioni ed i loro tempi di apprendimento, dando pari importanza allo sviluppo intellettuale e pratico. Nella creazione di un’altra economia si privilegia altresì il baratto, lo scambio o il dono, che non seguono leggi di mercato bensì il valore d’uso, quando l’affettività la relazione amicale non superano anche il rapporto dare-avere.

L’economia svolge una funzione minima in quante ogni comunità tende verso la propria autonomia e autosufficienza o consumando prodotti provenienti da una zona vicina in modo da sprecare meno energia per il trasporto e poter esercitare un controllo sulle merci (filiera corta).

Poiché è importante sapere da dove viene il cibo, come è prodotto e perché, ed è dalla scelta consapevole si può orientare il mercato e la produzione verso un’etica di rispetto dell’ambiente e dei diritti umani (pensare globalmente,agire localmente). Per ridurre l’impatto ambientale è necessario eliminare lo spreco, ogni materia è fonte di energia e va utilizzata fino al limite del suo ciclo, mentre in questa società viene scartata come rifiuto e distrutta negli inceneritori, anche se valida, quando potrebbe essere data ai non abbienti o alle popolazioni del sud del mondo dove si muore ancora di fame.

Tante e tali sono le contraddizioni e le ipocrisie della società attuale che ormai ci vuole poco a riconoscere gli errori (viste le conseguenze) ma è difficile cambiare poiché il sistema politico- economico-militare delle multinazionale al potere è entrato ovunque con qualsiasi mezzo per scardinare o corrompere la vita sana e naturale delle comunità locali (o delle tribù primitive che auto organizzavano e si autogestivano in base alla loro cultura e ai bisogni interconnessi) ma, quando l’umanità nel suo insieme come coscienza collettiva avrà raggiunto la consapevolezza che non è possibile continuare così, poiché i cataclismi che la natura mette in atto ce lo faranno capire, allora, se saremo ancora in tempo, cambieremo il nostro stile di vita e non daremo più retta all’illusione del progresso e dello sviluppo illimitato. La natura e la pazienza hanno un limite. Un modo diverso di vivere è possibile anzi già esiste

“O Madre cosmica, Madre amata, tu permetti la nostra vita nel tuo corpo, grazie perché mi dai l’opportunità di essere qui, grazie perché mi alimenti, grazie perché mi proteggi” (2)

Mario Cecchi

(1) (2) Le citazioni sono tratte da” La donna dalli coda d’argento” di Herman Mamani Ed. Mondadori.

278 risposte a “Elfi si diventa, Elfi si rimane

  1. Ciao sono Debora, ho 25 anni. Anche io ho un estremo bisogno di allontanarmi o addirittura non fare più parte di questa società capitalista e materialista. Ho bisogno di vivere in armonia con la natura, ho bisogno di dare un senso alla mia vita. Per favore, fatemi sapere come venire da voi e come funziona. Io sto cercando ma non trovo molte info su di voi. Grazie

  2. Ciao Debora sono Vik, 29 anni. E’ da alcuni giorni che cerco notizie sulle varie comunità, oggi ho parlato al telefono con una di queste che si trova vicino Siena ma mi hanno parlato di attesa, almeno fino a febbraio per poter essere ospitato.Ho il bisogno direi vitale di raggiungere una di queste mete e credo che questa di Avalon sia raggiungibile senza preavviso come scritto qui sopra. Ovvero, procurati la mappa e raggiungi il luogo. Io ho appena trovato questa pagina e sto pensando di raggiungere Pistoia per poi raggiungere il luogo.Ti auguro il meglio.

  3. Ciao ragazzi, sono Sofia e ho 26 anni, vorrei chiedervi se siete riusciti ad arrivare alla comunità. Anch’io vorrei conoscerla e mi piacerebbe magari scambiare qualche opinione e pensiero con voi. Spero in una vostra risposta, grazie, ciao!

  4. Ho la mappa per arrivare al villaggio, se non sbaglio l’avevano pubblicata proprio i “selvatici”. Comunque basta andare a Sambuca Pistoiese e… chiedere.

    Vabbè, passo al dunque. Cerco compagni di viaggio, un viaggio perenne. Si potrebbe fare una visita agli elfi, ma niente di più. Mi piacerebbe vagabondare con mete diverse. Se qualcuno vuole unirsi puo’ contattarmi a cosenzanarchica@alice.it. Ci scambiamo qualche email (magari vi sto sul cazzo…) e poi si vedrà.

    Buon viaggio a tutti.

  5. ciao ragazi questo è il mio numero non esitate a chiamamrmi io ci sono gia stato e ci sto ritornando fra pochissimo fatemi saper andrea 3490841432

  6. ciao andrea, visto che tu ci sei già stato, cosa mi dici della denuncia che c’è su internet a proposito degli elfi??? finti moralisti, finti poveri ecc… come ti sei trovato tu? hai pagato o scambiato il soggiorno col tuo aiuto? grazie

  7. Ciao debora sono robe piacere…io sto cercando di andare nuovamente a trovarli e a salutare un po di gente…vuoi organizzare una spedizione fatti sentire che organizziamo qualcosa più che volentieri…allora a presto…pitsandy@msn.com…sosteniamo sempre più la natura che ci.circonda…Rispetto totale…

  8. Ciao Sofia, novità? sei riuscita a farti un’idea? Sono estremamente restìo a lasciare i miei contatti qui…mi sembra tutto troppo scontato troppo facile….Vorrei andare al più presto anche perchè più provo ad informarmi su internet e meno ci capisco!Rispondimi, fammi sapere….ciao!

  9. Ciao Vik! Se vuoi scrivimi all’email candiles22@yahoo.it così non serve che lasci il contatto qui e parliamo. Comunque io sono in stand by nella ricerca anche se mi interessa conoscere la loro comunità o altre. Scrivimi, ciao!

  10. Ciao ragazzi,
    anch’io sarei curioso di fare un giro dalle loro parti….son convinto che mal che vada sara’ sicuramente un’esperienza da aggiungere al bagaglio di viaggiatore. Con lo stesso spirito ho conosciuto la comunita’ di damanhur e son contento di sapere che ci sono alternative migliori a questa nostra pazza societa’ che giorno per giorno ci sta sempre piu’ stretta.
    Lascio il mio indirizzo mail in maniera che se state organizzando un gruppo, ci mettete dentro anche me !
    marcoartusos@libero.it

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