Artigianato Artistico in strada (prima parte)


L’artigianato fa parte di un mondo che precede la separazione fra l’utile e il bello. Questa separazione è più vicina a noi di quel che normalmente si crede. Molti degli artefatti che sono ospitati in musei e collezioni private, in precedenza erano stati parte di quel mondo in cui la bellezza non era un valore isolato ed autonomo. … È forse superfluo ripetere che l’arte non è un concetto: l’arte è una cosa dei sensi.

Octavio Paz

Manù

Come alcuni degli improbabili lettori del blog avranno capito, la Manù ed io campiamo facendo gli Artigiani Artistici. L’appellativo può apparire un poco pretenzioso e”autogratificante” ma così ci piace definirci, anche perché la parola Artigiano comprende figure professionali tipo il lattoniere, l’idraulico, il meccanico ecc. che sono nobilissime ma molto differenti dalle nostre.

Potremmo anche definirci Artigiani Manuali Creativi, Operatori dell’Ingegno Manuale Creativo ecc. ma per una definizione corretta rimando a quella dell’Associazione Nazionale ARMESMA a cui aderiamo. Il nostro lavoro si svolge in due fasi distinte: a casa ovvero “il laboratorio” dove vengono ideati e prodotti i nostri manufatti e in strada dove cerchiamo di venderli … a volte capita pure la possibilità di scambio, in genere con altri Artigiani,  ma è ben difficile che il benzinaio o la telecom accettino il baratto … quindi si vende.

I luoghi dove questo avviene sono i così detti “Mercatini Artigianali” che si svolgono durante fiere, sagre, feste, rievocazioni storiche …. Dico così detti perché in questo campo regna una grande confusione, consapevole o meno, che porta spesso Artigiani Artistici e rivenditori sulle stesse piazze o strade. Nel corso degli anni ci siamo fatti una nostra personale mappa e un nostro calendario di questi mercatini, alcuni dei quali frequentiamo regolarmente da parecchi anni, in altre occasioni andiamo alla ventura: o perché veniamo invitati, perché ci sono stati segnalati da amici, compagni di lavoro o che abbiamo scoperto attraverso internet, manifesti …  Per dare meglio l’idea di questa parte del nostro lavoro provo a raccontarvi di un ipotetico Mercatino Artigianale a cui partecipiamo per la prima volta, questo mi permetterà di condensare pregi, difetti, fatiche e soddisfazioni del nostro lavoro … quindi si parte!

Gli organizzatori che avevamo contattato ci avevano assicurato che “quello” era un vero Mercatino Artigianale!! Ci avevano pure richiesto foto dei nostri manufatti e del laboratorio a certificare la qualità del nostro lavoro.

Dato che questo mercatino si svolge con durata di due giorni ed orario tipo dalle 9.00 alle 24.00, il carico del camper l’ho fatto il giorno precedente, quindi sveglia all’alba e partenza calibrata. giusto in tempo per non essere troppo in ritardo anche perché mano a mano che si arriva viene assegnato il posto. Sicuramente c’è gente partita il giorno prima, ma noi siamo un poco frikkettonici o pigri, quindi partiamo quando è il suo momento. Non ho vergogna a dire che normalmente ci perdiamo per strada quindi arriviamo giusti giusti per non beccarci i posti peggiori, contattiamo immediatamente gli organizzatori, che spesso sono figure ipotetiche, sfuggenti, sempre di fretta … scarichiamo il tutto, apriamo il gazebo e cominciamo a montare il banco. Una rapida occhiata intorno e ci rendiamo conto che il così detto Mercatino Artigianale è l’ennesima bufala: rivenditori di statue africane, bigiotteria cinese, finti indiani d’america, borse spagnole, vestiti indiani …

Sicuramente ciascuno ha  il diritto di sfangarsela come meglio crede e può, quindi anche i rivenditori (o biechi commercianti) devono avere la possibilità di lavorare, ma sarebbe bello che lo facessero in mercati a loro dedicati: pensate se ai mercatini del biologico dedicati ai piccoli produttori partecipassero commercianti che si riforniscono all’ortomercato! Il contadino con il suo banchetto di patate di montagna, piccoli frutti, conserve e il mega banco con patate spagnole, papaie, peperoni  nord africani a dicembre, banane … sarebbe un pacco sia per i produttori biologici che per visitatori ed acquirenti. Durante i mercatini a tutti viene assegnato uno spazio commisurato alle esigenze e ai soldi spesi, i banchi affiancati devono tenere una “linea” in maniera che nessuno sia avanti ad altri, una specie di democrazia dell’esposizione. Ma non tutti i banchi sono uguali: alcuni hanno la magica proprietà di dilatarsi, di aumentare di dimensione con il passare dei minuti, di debordare … e qui bisogna essere decisi altrimenti si viene sommersi, coperti, circondati. Questa è la fase nervosa della giornata, poi stabiliti i territori di pertinenza, montato il banco ed esposte le merci ci si prende un momento di pausa guardandosi intorno, cercando di capire come sarà e facendo un giro anche per vedere se ci sono amici e amiche della tribù nomade degli Artigiani Artistici di strada che sono capitati in quel posto …  sorrisi,baci e  abbracci, scambio di notizie, qualche pettegolezzo e qualche lamentazione sulla crisi, sui tempi duri e … sul tempo.  Mentre ancora alcuni anni fa le previsioni meteo si basavano sulla speranza, sul “vedrai che viene bello”, “sono nuvole passeggere”, “domani sole” adesso con internet il meteo ti prevede anche da che ora piove, con quanta intensità e fino a quando … non c’è spazio neanche per le attese speranzose.

Continua nella seconda parte ….

6 risposte a “Artigianato Artistico in strada (prima parte)

  1. voi sareste anche disposti a spostarvi in Trentino per un fine settimana di condivisione scambio o vendita presso gli spazi privati di un’azienda agricola bio ? Stiamo pensando ad organizzare qualcosa per la prossima primavera…
    Ciao Eliana

  2. ola , avrei la possibilità di inserire qualche cosa del vostro lavoro insieme alle cose di lana che facciamo , il giro non è grande ma …..!!!!! hanno visto la mia borsa e se ne sono interessati , magari con con le cose più piccole !!!!
    Se pensate a qualche cosa ci sentiamo .
    Ciao a tutti .

  3. Ciao,complimenti!sia per le opere che per la condivisione in internet della vostra realtà,che è proprio simile alla mia,o meglio a quella che vivo tramite mio padre qui in liguria.Le vostre foglie sono davvero persuasive,ne ho immaginato un angolo ricoperto che colpo d’occhio dovrebbe dare l idea di simulare una parete di foresta!avete un sito internet?sarei disposto a scambiarci i contatti se volete,un abbraccio buona pasqua!

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