Appello per la comune di Campanara


Intendiamo questo Appello come strumento per:

· bloccare gli intenti di quei poteri, locali e non, che stanno cercando di impedire una gestione diversa dei territori montani abbandonati e la rinascita della ruralità

· costruire ponti attraverso cui allargare la partecipazione e l’impegno e contribuire a far fare un salto in avanti a questa esperienza, promuovendo proposte utili

durante l’incontro del cir a Campanara 2007

Sull’Appennino Centrale, a cavallo tra Toscana e Emilia-Romagna, negli anni 80 si sono trovati gruppi di giovani provenienti da varie parti d’Italia e del mondo per sperimentare modi di vivere non alienati, recuperando vallate isolate e villaggi abbandonati spesso situati su terreni demaniali. Una di queste esperienze si trova nell’antico insediamento di Campanara, nell’Alta Valle del Senio, Dopo alterne vicende, un lungo periodo di abbandono e le ipotesi di vendita da parte della Regione Toscana di terreni ed edifici appartenenti storicamente alla demanialità civica, grazie all’impegno di un gruppo di persone, Campanara sta rinascendo: è stata bloccata la vendita dei terreni e avviata una trattativa con la Regione Toscana.

Per contrastare la disgregazione è stata costituita l’Associazione di promozione sociale “Nascere Liberi per la rinascita dell’Alta Valle del Senio e di Campanara” e si sono gettate le basi per un progetto di recupero che sta già fermando l’abbandono e il degrado, favorendo la rinascita di questa area dell’Appennino e delle zone limitrofe. Un aspetto fondamentale del progetto è quello di promuovere la crescita di una comunità rurale basata sull’interesse collettivo, il mutuo appoggio e una spiccata sensibilità etica ed ecologica. Una comunità che si faccia carico di un pratica di autogestione e di valorizzazione dell’area recuperando il territorio ora in totale degrado, e in particolare case, fonti, sentieri, strade, terreni coltivabili, terrazzamenti castagneti, bosco.

A proposito della storia infinita, di Campanara e per superare i condizionamenti che ne impediscono la rinascita e l’uscita dalla precarietà: innanzitutto occorre evitare l’incancrenimento della situazione. Per questo servono altre risposte dalla criminalizzazione e dalla indifferenza, a chi in questi anni ha lavorato e lavora tutti i giorni per costruire nuova interlocuzione politica e sociale. Per costruire queste risposte siamo impegnati anche noi firmatari. Ribadiamo che è interesse delle popolazioni di pianura e collina che le montagne siano abitate da attività ecocompatibili, anche socio-culturali che permettano ai giovani di affrancarsi dal bisogno di reddito.

Sono passati quasi tre anni e mezzo dalla delibera della Regione Toscana che stralcia dalle vendite la zona di Campanara per un diritto d’uso civico e per un programma di interesse pubblico e quasi due anni e mezzo dalla presentazione da parte della Associazione Nascere Liberi del progetto di rinascita dell’insediamento.

Riteniamo molto grave che non solo non viene fatto niente da parte delle istituzioni competenti per avviare il progetto dando risposte adeguate che garantiscano altresì un presente dignitoso e un futuro migliore agli adulti e ai numerosi bambini e bambine e alle nuove nate, ma anzi sul sito della comunità montana non viene chiarito che le vendite sono bloccate. Si cerca il fallimento del progetto e dell’iniziativa dell’Associazione per lavorare a legittimare l’interesse privato e la speculazione?

Per questo riteniamo utile e valida la proposta dell’associazione di costruire un osservatorio sulla progettualità sociale e ambientale che verifichi mancanze e inadempienze e rafforzi l’operatività.

Attraverso i campi di lavoro e la crescita delle conoscenze e capacità pratiche nei laboratori è possibile salvare e far rivivere questo e altri insediamenti abbandonati con un nuovo uso civico degli stessi.

Per salvare il villaggio di Vallibona evitandone la chiusura proponiamo lo spostamento della sede dell’Associazione, soggetto giuridico, nel sito stesso, e riprendendo la proposta di Fabio Clauser (ex dirigente forestale ora in pensione), la crescita di un centro di promozione e formazione all’autorecupero e all’autocostruzione ecocompatibile.

Non si può più perdere tempo! Invitiamo tutti e tutte ad un approccio più costruttivo che permetta di sanare il patrimonio abitativo e rurale di Campanara e dell’Alto Mugello e l’insediamento di giovani dediti ad attività ecocompatibili.

C’è bisogno in tempi brevi di un incontro fra tutti /e coloro che hanno interesse a rafforzare questa esperienza e organizzare campi di lavoro, laboratori, autofinanziamento, campo estivi per bambini/e e ragazzini/e.

Alle istituzioni competenti chiediamo un incontro pubblico di confronto e lavoro sul progetto presentato per definire impegni e un tavolo per la realizzazione degli stessi, la stabilizzazione territoriale, la gestione delle emergenze, e intanto la regolarizzazione dei nuovi abitanti ed uno stop agli allontanamenti, alle denunce. TUTTO CIO’ RICHIEDE ATTENZIONE, LAVORO COSTRUTTIVO E PASSIONE. Occorre sottolineare che se quei poteri che oggi si oppongono all’associazione riuscissero a bloccare, contenere e smontare questa esperienza, la possibilità di una trasformazione sociale nel Mugello che porti ad una rinascita della ruralità attraverso la progettualità sociale e ambientale si allontana.

Impegniamoci a mantenere e a valorizzare insieme all’Associazione integrità e identità dell’insediamento di Campanara, rafforzando i beni e gli interessi comuni come strade rurali, sentieri, coltivazioni, sistema delle acque, castagneti, patrimonio abitativo e rurale.


scarica il modulo per le firme o invia una e-mail a casapagliavallibona@gmail.com
Fermo Posta: 50035 Palazzuolo sul Senio (FI)

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